Welcome!

Benvenuto!, Welcome, Bienvenidos, Willkommen, Bienvenu, υποδοχή, ДОБРО ПОЖАЛОВАТЬ, 歡迎 , ようこそ

sabato 19 maggio 2012

Realizzare un bracciale PARACORD

In questo articolo vi mostreremo come realizzare facilmente il vostro personale braccialetto PARACORD a giro singolo. Seguite i passi della lezione e vedrete che è davvero semplice:








Prendiamo la nostra Paracord da circa 3 mt. e misuriamo la circonferenza del nostro polso(mediamente intorno ai 20cm) con l'aiuto di un metro in modo da non rischiare di realizzare il braccialetto con delle misure sballate (troppo corto o troppo lungo). Annotiamo la misura su un foglietto o semplicemente ricordiamola. Ci servirà successivamente.


Come vediamo in figura qui sopra, ora facciamo passare i due capi del nostro cordino nella fessura dell'altra parte di gancetto e misuriamo la distanza tra di essi, che rappresenta la misura del diametro che abbiamo appuntato prima, in modo da avere un bracciale perfettamente adatto al nostro polso.

Una volta controllato che la distanza tra i ganci di chiusura sia corretta, con i due capi della Paracord realizziamo un "nodo piano semplice" alla base del gancetto (come in figura a lato) in modo da fissare lo stesso e poter iniziare a fare i nodi che ci porteranno a materializzare il bracciale PARACORD. Come possiamo ben capire, ora abbiamo i due gancetti ben ancorati, uno con il "nodo bocca di lupo" fatto all'inizio ed uno con il "nodo piano semplice" appena fatto.



Ora cominciamo a legare i nodi che ci porteranno alla realizzazione del nostro bracciale. Con un capo destro del cordino descriviamo una specie di occhiello, come si vede nella figura accanto e come indicato dalla freccia rossa. Dopodicchè prendiamo l'altro capo, quello sinistro, e passando da sopra lo infiliamo nel punto verde, come si vede bene in figura. Abbiamo realizzato il primo nodo per la fattura del bracciale PARACORD....semplicissimo no??



Questo è il risultato che otterremo dopo il passaggio descritto.
Siamo arrivati a questo punto, e a questo nodo, partendo da un occhiello fatto sulla destra (figura precedente). Ora facciamo il nodo successivo partendo da un occhiello fatto sulla sinistra, seguendo lo stesso procedimento descritto in precedenza.


Alternando la realizzazione dei nodi, con occhiello a destra e a sinistra si otterrà un risultato simile alla figura qui affianco...bene stiamo realizzando alla perfezione il nostro bracciale....continuiamo alternando i nodi come descritto, fin quando non raggiungiamo l'altro gancetto.   



Un ringraziamento a  sos2012.it  per l'articolo originale.

martedì 15 maggio 2012

Come nasce il SoftAir ?


Le origini: il Paintball
Verso la fine degli anni ’70 si è diffuso un nuovo gioco di squadra, nato dall’idea di un boscaiolo americano che, per scherzare, aveva “sparato” ai suoi compagni con lo strumento usato per marcare di vernice gli alberi da abbattere. Questo gioco ha preso il nome di paintball e ha avuto subito un enorme successo. Sono stati creati appositi fucili detti “marcatori”, del tutto simili ad armi vere ma sparanti proiettili pieni di vernice.



Nasce il SoftAir
In Giappone il paintball non poteva essere praticato, a causa delle severissime leggi sulle armi che vigono in quel paese. Ma i giapponesi non si sono persi d’animo e hanno inventato delle armi meno potenti, che sparavano piccoli proiettili in plastica. Era la metà degli anni ’80: nascevano le ASG (Air Soft Gun = armi ad aria soffice) e, con esse, il softair. Le ASG (*vedi spaccato) sono repliche perfette delle vere armi da guerra, identiche in tutto, a volte persino nel peso. Invece di proiettili in piombo propulsi da esplosivi chimici, sparano pallini di plastica calibro 6 propulsi da aria compressa. Le prime repliche avevano un funzionamento semiautomatico, e il giocatore doveva ogni volta caricare l’arma prima di sparare un colpo; oggi, praticamente tutti i soft-gunners utilizzano armi automatiche azionate da motori elettrici.

domenica 6 maggio 2012

Our PhotoGallery @Lainate

Boschivo 06/05/12 @Lainate


Domenica 6 Maggio, quarta uscita, dopo l'urbano Pavese si torna tra gli alberi, il campo di battaglia è il Biohazard Camp dei "Fuorilegge / The Flow It" a Lainate. Il lavoro di gruppo è apprezzabile già dal mattino presto, parte della squadra (Francesco e Peng) si incontra per andare a prendere Simone mentre in direzione opposta ilTerz e RAS si dirigono verso M:Dip, ritrovo intorno alle 8:30 al campo. 
Nonostante le previsioni meteo non fossero delle migliori (in realtà la giornata è stata perfetta per il softair) i partecipanti alla giocata sono 16, ci siamo subito divisi in 3 squadre (5+5+6) e non è difficile capire che l'unica squadra da 6 uomini siamo stati noi 'ospiti'.

Tipologia di gioco, deathmatch attacco contro difesa (due squadre in attacco) senza rientri.
La prima partita è stata utile per ambientarci, il campo presenta 3 piccoli boschetti separati da delle radure lunghe circa una decina di metri. Gli avversari ben apposti hanno tratto vantaggio dal fatto che fossimo quasi sperduti nel bosco e hanno ottenuto un'agevole vittoria, discorso diverso già a partire dalla seconda partita dove abbiamo portato a casa un discreto successo senza faticare un granché.

Il top però è stato raggiunto nella partita in difesa dove ci siamo trovati a fronteggiare l'intera squadra che ci stava ospitando nel campo di casa. Un mix di precisi scontri a fuoco, rastrellamenti tattici e soprattutto appostamenti ottimi per colpire di sorpresa gli avversari ci hanno fatto ottenere una vittoria che ha ribaltato ogni pronostico (non per sfiducia nei nostri confronti ma semplicemente perché ospiti per la prima volta nel campo abituale degli avversari, numericamente quasi il doppio di noi: 11 contro 6).
Subito dopo una breve pausa ci siamo trasferiti nella seconda zona di battaglia per giocare nuovamente un attacco vs difesa con gli stessi schieramenti della prima partita,  nuova zona quindi altre difficoltà di ambientamento. Come nella prima partita siamo usciti sconfitti ma sempre a testa alta, non è semplice individuare gli avversari appostati in difesa in un terreno di gioco a te sconosciuto.
La partita conclusiva è stata un deathmatch con rientri, Headhunters contro i 6 avversari rimasti dopo il ritorno a casa di alcuni. E' difficile dire chi abbia vinto perché fondamentalmente la partita è stata un "ingannare il tempo" svuotandosi addosso i caricatori, anche in questa situazione abbiamo avuto un momento particolarmente esaltante coordinando in 3 il fuoco su un unico avversario che non si era accorto del nostro aggiramento. Le radio in questo caso si sono rivelate estremamente utili.

Stanchi morti siamo quindi tornati verso casa facendo prima un'allegra tappa al Burger King, ovviamente per i passanti è stata una sorpresa vedere una Smart con 3 persone in uniforme militare, ogni tanto anche mascherate (vero, forse abbiamo esagerato) girare per le strade di Milano… alcune espressioni sono state fantastiche! Anche i clienti del Burger King sono stati un po' stupiti di vedere entrare per pranzo un plotone e non si capiva se nei loro occhi ci fosse più curiosità o più timore, Fantastico! Il softair si sta rivelando più divertente del previsto...

Un ringraziamento ai "The Flow It" è di dovere e speriamo di giocare con loro molte altre volte!

Giudizio finale: miglioriamo a vista d'occhio, tenere testa da 'novellini' a un team già formato e soprattutto nel proprio campo non è da tutti. Bravi Ragazzi, stiamo facendo passi da gigante! Quando tutti avremo una radio per comunicare tra noi (e magari evitare di spararci a vicenda) gli altri dovranno iniziare davvero a preoccuparsi!